Ecoturismo a Scilla

Se anche tu non ami la globalizzazione che  invece di aprire la mente a nuovi e sconosciuti orizzonti, tende ad appiattirti in modelli ripetitivi, scegli per la tua vacanza Scilla con il suo borgo marinaro Chianalea. 

Scoprirai di contribuire alla nuova rivoluzione  : il turismo sostenibile, il turismo verde.
Che c'è di verde in un paese che vive sul mare ?



Forse intendevi un turismo blu? A prescindere che il territorio di Scilla arriva ai contrafforti Aspromontani con delle magnifiche passeggiate nel verde,

per turismo green si intendono quei viaggi in cui l'impatto sul territorio è positivo per l'ambiente e per il viaggiatore.
Alla base di ciò vi devono essere:
 - dei benefici tangibili per l'ambiente; 
- un profondo rispetto per la  cultura locale;
- dei  benefici per la comunità che vi ospita;
- la possibilità di apprendere, essere educativo;
- e, sopratutto, divertente per i viaggiatori.

Le disgrazie di Scilla divengono un pregio per chi ama il geoturismo:

Un paese con oltre quattromila anni di storia, 
presente in poemi, miti leggende, racconti dei grandi viaggiatori.
Tradizioni di caccia - non pesca ! - al pescespada di origini fenicie, che ancora oggi perpetuano le tradizioni. Una cucina che nasce da un eterno connubio tra mare e montagna, sicuramente povera, ma ricca di gusti e sapori dimenticati. Un vino da colture eroiche, vigne a gradoni di pochi metri che si inerpicano dal mare.
A Chianalea, il borgo dei marinai di Scilla, le case sono abbarbicate tra rocce e mare . Stretti vicoli, barche al posto delle auto e ovunque il blu del mare. Una serie di scalette, contornate dal verde e da antiche fontane, ti porteranno al paese in alto o al Castello dei Ruffo.

 Quelli che erano gli antichi ricoveri al livello del mare, a volte, si trasformano i ristornati, gestiti prevalentemente da pescatori, che montando pedane sull'acqua , ti permetteranno di calarti nei tramonti sul mare, gustando un buon piatto di verdure o un pesce con ancora il sapore di mare. Sarai tu a scegliere se lasciarti incantare dalla bellezza di un enorme gamberone, congelato nei mari del nord, o assaggiare un piccolo, minuscolo gamberetto, che al mattino presto viene pescato con le nasse, un "surici" fritto o una cipollata con i " letterati". Specie di tonnetti, molto "colti" , non pregiati come il tonno rosso, ma freschi e buonissimi.
Anche quando il turismo, in luglio ed agosto, diviene preponderante, troverai sempre la gente del luogo che torna agli antichi mestieri. Una barca da verniciare, una rete da riparare, una lenza da stendere e sempre, ovunque, un racconto , una celia di mare. Le donne continuano la tradizione del bizzolo, il gradino dell'uscio, dove sedute preparano la cena, chiacchierano, osservano , sempre pronte ad accogliere lo" straniero" con il gusto di far conoscere ataviche bellezze. No queste non sono le bellezze di Scilla ma mascheroni contro il "malocchio", la cattiva sorte, posti sugli usci delle case.
Naturalmente manca tutto quello che puoi trovare in grandi centri turistici:
il giro in mare si fa su barche di pescatori , il parco giochi è il mare, la balera un  amico con una chitarra al tramonto, lo shopping consiste nel andare a mangiare un buon gelato. 

Nessun albergo da 400 posti, piccoli B&B di poche stanze, dove la mattina puoi fare colazione , seduto sull'uscio, vedendo passare, come secoli addietro, i venditori di frutta o di pane di grano appena sfornato da un forno a legna. 
Non avrai bisogno dell'acqua minerale, le tante fontanelle, distribuiscono, a due passi dal mare, acque delle sorgive aspromontane.
Borghi talmente piccoli e stretti tra mare e montagna in cui l'uomo deve convivere con la natura e difficilmente può stravolgerla.  
By B&B Chianalea 54 Scilla.




Gran parte degli argomenti trattati sono tratti da un articolo di  Marta Honey co-direttore del CREST (Centro per i viaggi responsabili) postato su Freenomads   http://freenomads.com/blog/?p=1264

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